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Antonio Conti, lei è il Presidente di Qualifia, startup innovativa, che mette a disposizione la sua esperienza per incrociare possibilità di partenariato tra pubblico e privato. Che tipo di attività svolge?

Qualifia mette a disposizione in un’unica piattaforma, risorse, competenze e attori per promuovere la progettazione e realizzazione del partenariato pubblico privato, identificando le possibili aree di intervento, sviluppando una proposta progettuale e costruendo un ecosistema necessario alla sua realizzazione. E per farlo, Qualifia opera insieme ed al fianco di enti pubblici e operatori privati.

Entrando ancor più nel concreto?

Non ci fermiamo alla semplice consulenza in materia di partenariato pubblico privato, ma interveniamo proattivamente e identifichiamo le possibili aree di intervento per le amministrazioni, sviluppiamo la proposta progettuale sulla base delle esigenze e degli obiettivi identificati, coinvolgiamo gli attori privati più adatti e ci occupiamo dell’intera messa in opera del bando e monitoraggio del progetto in ottica di project management.

Il partenariato pubblico privato anche in Italia può diventare un’importante opportunità d’impresa?

Si, il Partenariato Pubblico-Privato – in particolare il Project Financing –  è una procedura attraverso cui la Pubblica Amministrazione può ottenere una gestione globale del proprio patrimonio pubblico e, insieme, la realizzazione di interventi di riqualificazione. Il privato assume la gestione dei servizi attraverso la quale ripaga gli investimenti effettuati per efficientare il patrimonio pubblico gestito. Il PPP definisce, infatti, una serie di forme contrattuali basate sulla cooperazione tra pubblico e privato e il cui oggetto è la realizzazione, trasformazione, manutenzione e gestione operativa di un’opera in cambio della sua disponibilità o del suo sfruttamento economico oppure della fornitura di un servizio connesso all’utilizzo dell’opera stessa.

Quando suggerirebbe di affidarsi a questa peculiare forma d’impresa?

L’istituto del PPP è suggerito quando il ricorso a capitali e risorse private può comportare benefici per la pubblica amministrazione e per gli utenti finali dei servizi. Tali benefici possono essere, sia di carattere economico e concretizzarsi in una riduzione dei costi complessivi di realizzazione e gestione dell’infrastruttura, sia riconducibili ad un incremento dell’efficienza, dell’efficacia e della qualità dei servizi erogati.

E nel settore balneare trova una delle sue migliori applicazioni?

L’opportunità di ricorrere a forme di PPP nell’ambito balneare nasce da un lato per soddisfare le esigenze dei consumatori, che hanno aspettative sempre maggiori sulla qualità e, soprattutto, sui tempi di fornitura dei servizi, siano essi “sociali” o “infrastrutturali” e ciò induce ad investire; mentre, dall’altro lato i Comuni, dovendo ridurre il deficit pubblico, devono conseguentemente operare tagli di spesa. Il PPP rappresenta quindi, un’opportunità per i balneari per garantire una continuità nella gestione delle spiagge in concessione, mediante la predisposizione da parte dei gestori di una proposta che prevede un investimento privato per riqualificazione e nuovi servizi dell’area, a fronte di una successiva gestione pluriennale, per esempio 20 anni, dei servizi gestionali della spiaggia e fonte di ricavo.

Se volessimo indicare le principali ragioni per cui il partenariato pubblico privato può essere un’opportunità per gli imprenditori balneari, cosa direbbe?

Anzitutto offre continuità nella gestione della concessione da parte dell’operatore privato, consente investimenti a carico dell’operatore privato per la riqualificazione dell’area o integrazione di servizi, per esempio piscine, bar, campi da beach tennis. C’è un solo interlocutore per la gestione pluriennale del contratto, che garantisce anche il miglioramento continuo del servizio per incrementare anche i ricavi necessari, che offrono al consumatore, spiagge e aree sempre pulite, impianti efficienti, strutture ben manutenute.